Il ruolo marginale della disabilità all'interno del sistema produttivo mondiale
Renzo Coletti Aggiornato il 26/10/2023 08:00Siamo prigionieri di un sistema politico e culturale che non può essere recepito come risorsa per un mondo a Dimensione Uomo. Vissuti in un mondo culturalmente di Natura giudaico cristiana , siamo propensi a credere che il futuro debba essere sempre positivo, quindi incapaci di pensare criticamente ad una realtà che ci rende schiavi e individualisti fino alla lotta di tutti contro tutti. In realtà la società ci ha imposto dei dogmi e delle certezze che crediamo essere la soluzione unica per una vita vissuta in nome della libertà e della Democrazia, ma di fatto siamo diventati mezzi e strumenti di produttività.
mentre il profitto e il consumo ci inducono a una vita priva di scopi , l’Uomo si nutre di egoismo e si rende giudice e responsabile di se stesso, mentre la comunità si infrange in rivoli sempre più sottili e un deserto si apre alla nostra cecità intellettuale.
La neuro linguistica ci ha gradualmente indotti a credere in miti e progetti capaci di trasformare la nostra vita verso un futuro illimitato e privo di problemi esistenziali; la realtà ci colloca in un Progetto di globalizzazione dove non si può essere che prodotti di un mercato e quindi merce utilizzabile se e solo capace di produrre come una macchina o meglio una Intelligenza Artificiale.
Pensando a un mondo simile, come ci si può collocare come persone con disabilità? nella prospettiva di una società che ci offra pari opportunità, siamo consapevoli di essere uno scarto di cui ci si può solo liberare attraverso la competitività permanente?
La società della Tecnica, ha reso la politica una farsa e uno specchietto per le allodole, la Democrazia è ormai finita e la libertà non ha più che un senso individualistico per una identità priva di significato.
La Pandemia che ci viene prospettata come una forma di catastrofe contro cui combattere, di fatto fa parte del mondo che ci siamo creati con le nostre manie, la nostra ignoranza ed indifferenza. Usiamo come arma da combattimento una vaccinazione che ha una sola prospettiva , ovvero la falsa possibilità di un ritorno alla normalità che abbiamo vissuto per anni.
Le libertà e i Diritti costituzionali sono ormai una vecchia Storia che ci ha abbandonato; la prospettiva è ancora una volta imprevedibile e l’incertezza ci provoca angoscia e depressione.
La russo-fobia è una vecchia formula di condizionamento per giustificare la presenza di una colonizzazione statunitense, che ci ha reso schiavi sia culturalmente che economicamente. In un rovesciamento che ha tutte le caratteristiche di una proiezione, Cina e Russia vengono dipinti come Paesi autoritari che violano i Diritti umani, quando in Europa i Diritti costituzionali sono stati di fatto aboliti con la scusa della Pandemia. Il mondo detto occidentale ha di fatto la responsabilità di avere sfruttato e impoverito la maggior parte del pianeta; le risorse che i Paesi occidentali stanno utilizzando sono al limite della possibilità di una ulteriore crescita, comunque a discapito di tutti gli altri Paesi del mondo al di sotto della normale soglia di sussistenza. La necessità che subentra è di distruggere per poi ricostruire, che la nostra società capitalistica ha sempre risolto imbastendo una Guerra. Oggi l'occidente è una società sotto assedio dei paesi emergenti, quegli stessi Paesi affamati e depredati dal consumismo occidentale, e questo avviene soprattutto attraverso l'immigrazione di massa. Abbiamo una risposta per tentare di risolvere tali problemi e restituire al resto del mondo i Diritti che merita?