DiGrande.it

Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

Questo sito usa Cookie per personalizzare contenuti e annunci, fornire funzionalità per social media e analizzare i collegamenti. Chiudendo questo banner o continuando la navigazione acconsenti al loro uso.
Leggi la Cookie Policy di DiGrande.it

Niente aereo per quel relatore dell'ONU, che non è accompagnato!

Aggiornato il 16/04/2011 00:00 
 

È un fatto grave comunque, naturalmente, che le compagnie aeree d'Europa continuino a discriminare e a creare disagi ai viaggiatori con disabilità, nonostante le norme approvate a livello continentale negli anni scorsi. Il fatto, poi, diventa ancor più paradossale quando l'imbarco viene rifiutato a Shuaib Chalklen, persona paraplegica, relatore Speciale dell'ONU per i Diritti delle persone con disabilità

LONDRA. Si presenta in carrozzina per l'imbarco all'aeroporto di Londra, ma il volo per Ginevra gli viene rifiutato, in quanto non accompagnato.

Un fatto grave comunque - anche alla luce delle norme approvate negli anni scorsi a livello europeo (se ne legga qui in calce) - ma ancor più paradossale se si pensa che a esserne vittima è stato Shuaib Chalklen, sudafricano, relatore Speciale dell'ONU per i Diritti delle persone con disabilità. Un fatto, tra l'altro, accaduto nella stessa settimana in cui il commissario europeo ai Trasporti, l'estone Siim Kallas, aveva accusato in un Documento le compagnie aeree di non rispettare la normativa riguardante l'Assistenza alle persone con disabilità.

Come riferisce l'Agenzia «Redattore Sociale», Chalklen ha dichiarato che «non gli è stato permesso l'imbarco perché lo staff medico della Swiss Airlines ha detto che non potevo usare il bagno in maniera indipendente. Penso che sia assurdo. Pur avendo dovuto imbattermi spesso in problemi simili, ho viaggiato per tutto il mondo da solo, nonostante sia Paraplegico». «Le leggi ci sono e sono buone - ha concluso - il problema è farle rispettare».

Il commissario europeo Kallas, nella sua relazione, aveva sottolineato in particolare come le compagnie aeree europee «confondano la sicurezza con il comfort» e come «manchi la Formazione del personale per quel che riguarda l'accoglienza a bordo dei passeggeri con disabilità».

Secondo Kallas, dunque - in riferimento a quanto accaduto a Chalklen - l''impossibilità di usare autonomamente un bagno in un un volo di un'ora e quaranta minuti «non può compromettere la sicurezza del passeggero e quindi non può essere una ragione per non farlo imbarcare».

Dal canto suo Yannis Vardakastanis, Presidente dell'EDF (European Disability Forum), ha dichiarato in una nota che «l'Unione Europea si è impegnata a garantire la libertà di circolazione a ottanta milioni di persone con disabilità; è ora, pertanto, che le promesse vengano trasformate in fatti».