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Una piastra e tanti sensori per l’occhio artificiale

Aggiornato il 01/12/2010 00:00 
 

FIRENZE. Una piccola piastra contenente una serie ordinata di sensori, da impiantare nell’Occhio di chi ha perso la Vista a causa della Retinite pigmentosa: è il Progetto dell’Occhio Artificiale portato avanti dall’Unità operativa di Chirurgia Oftalmica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa diretta dal dottor Stanislao Rizzo, in collaborazione con la Clinica Oculistica dell’Università di Firenze diretta dal professor Ugo Menchini. La piastra con i sensori, hanno spiegato Rizzo e Menchini durante una iniziativa a Firenze, potrà essere impiantata in pazienti che hanno sperimentato “ un periodo di appropriata funzionalità visiva e che hanno pure mantenuto un minimo di integrità morfologica e funzionale della retina. Chi è nato cieco non potrà beneficiare dell’invenzione. E nemmeno chi ha perso qualsiasi funzionalità della retina ” . La piccola piastra contiene una serie ordinata di circa 1500 fotodiodi, ovvero sensori sensibili alla luce, che un

a volta attivati stimolano le strutture retiniche residue determinando una sensazione visiva. “ Purtroppo - aggiungono i professori - questi impianti al momento non riescono a donare nuovamente una normale funziona visiva. Ma permettono ai pazienti di Riconoscere le strutture semplici degli oggetti, come distinguere una mela da una banana, e di muoversi negli ambienti ”