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Accessibilità, tecnologia informatica e Pubblica Amministrazione

Aggiornato il 09/01/2024 08:00 
 

Quando Donato nel 2005 iniziò a Scrivere e organizzare i contenuti di questo Libro sulla battaglia per l'Accessibilità delle tecnologie informatiche, non poteva certo sapere che a vent'anni dalla Legge Stanca (Legge n° 4 del 2004),, partita come iniziativa personale scritta di propria mano, si sarebbe continuato a rincorrere l'Accessibilità come se fossero i primi anni del 2000.

L'amicizia tra me e Donato risale al 1998, quando in un vecchio newsgroup con tema la disabilità visiva ci incontrammo per la prima volta con una accesa discussione. Donato era un fiume in piena e aveva la capacità di mescolare argomenti in completa libertà, molte volte non comprendendo appieno le implicazioni tecniche delle sue visioni. Proprio l'Accessibilità era uno dei suoi temi visionari, trascinato dal movimento di Richard Stallman che promuoveva il Software libero e l'accesso universale per tutti gli esseri umani.

Il Web in quegli anni era agli esordi (anche io ero appena diventato cieco), anche se già con una manciata di anni di vita. In quegli anni, la navigazione su Internet avveniva principalmente tramite connessioni dial-up, che utilizzavano la rete telefonica. Le velocità di connessione erano generalmente basse rispetto agli standard attuali, con velocità di trasmissione dati di solito comprese tra 28.8 kbps e 56 kbps. Per il resto del mondo, i browser più comuni in quel periodo erano Microsoft Internet Explorer 4.0, Netscape Navigator 4.0 e Opera 3.0. La navigazione Web era spesso basata su testo e Grafica relativamente semplice, poiché le connessioni veloci e l'elaborazione Grafica avanzata erano ancora in fase di sviluppo. Invece, io e Donato interagivamo nei newsgroup usando delle tecnologie tre passi indietro alle altre: MS-DOS, Sintesi Vocale e Net-Tamer.

La genesi della Legge Stanca è tutta di Donato Taddei. In tempi in cui le associazioni di persone con disabilità visiva, i tecnici informatici e i politici italiani brancolavano nel buio, Donato scrisse una bozza di proposta di Legge, raccolse in Stile petizione una serie di firme e inondò le caselle e-mail di tutti i parlamentari italiani con la bozza. Una manciata di parlamentari la fecero propria, aggiustandone e modificandone la forma. Quella che poi emerse e diventò Legge dello Stato Italiano fu la versione dell'allora Ministro per l'Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca.

Il 9 gennaio 2004, con voto unanime di tutto il Parlamento, l'Italia emana la “Legge sulla disabilità e la Tecnologia Informatica” numero 4. Wikipedia scrive che l'autore di questa Legge è il Ministro Lucio Stanca, ma noi sappiamo che il vero autore e promotore è Donato Taddei con la sua iniziativa prorompente per tempi e modi; forse la prima e unica che, partendo dal basso e saltando tutte le stazioni gerarchiche intermedie, ha travolto digitalmente tutto il Parlamento Italiano.

Questo breve articolo introduce la Prefazione al Libro verità che Donato scrisse negli anni a seguire, raccolta di suoi messaggi pubblici (e di tante altre persone che lui contattava). In fondo si può scaricare lo Zip contenente tutti i capitoli del Libro, file TXT molto caratteristici, per forma e struttura tipiche degli editor di testi per MS-DOS che Donato usava (Q-Edit).

Donato, sono convinto che al momento tu stia impartendo preziose lezioni sull'importanza dell'Accessibilità a qualche "angelo" digitalmente illuminato. Prometto di mantenere vivo il ricordo della tua impresa solitaria, nonostante le ondate di revisionismo che, dopo vent'anni, cercano di confinarla nell'oblio storico. La battaglia per il Diritto delle persone con disabilità di accedere alle tecnologie informatiche ha un solo paladino: Donato Taddei.

Giuseppe Di Grande


Prefazione di Donato Taddei

Questa raccolta è stata originata casualmente dal fatto che qualcuno mi ha chiesto una Intervista. La pigrizia mi ha indotto a cercare nel mio Archivio ed è saltata fuori da sola una ricostruzione di 4 anni di lotta per la penetrazione dell'accessibilità nel tessuto istituzionale e culturale Italiano. Si differenzia da un comune Libro monografico perché è stato scritto in tempo reale, e la Scrittura stessa ne costituisce l'azione, appunto la suddetta penetrazione. Si riportano infatti esclusivamente documenti e prese di posizione pubbliche. Altra singolarità: poiché tutto il materiale è stato via via oggetto di pubblicazione in rete anche la Lettura è in pratica avvenuta in tempo quasi reale. E tuttavia continua ad avere un valore storico e/o culturale e documentale, a riprova, se ce ne fosse bisogno, che la proprietà intellettuale è una cosa, gli interessi dell'Industria editoriale un'altra.

Il titolo deriva dall'omonimo gruppo di Lavoro presso l'Autorità per l'Informatica nella P.A., di cui lo scrivente ha fatto parte dal 2000 al 2003. Trattandosi prevalentemente di una selezione di messaggi inoltrati a liste di discussione (newsgroups, mailing-list), diventa dificile racchiudere nel titolo la Sintesi di tutti i contenuti, anche perché la struttura dialogica ed emozionale di tali liste può produrre contenuti anche eterogenei.

Il titolo è stato scelto perché la mia partecipazione al gruppo di Lavoro costituisce il filo conduttore, il motivo ricorrente di tutta la selezione. Tuttavia un altro possibile titolo poteva essere: "i Disabili nella società dell'Informazione sul lato client".

Come si sa (ed è reperibile su www.pubbliaccesso.it ), "i disabili nella società dell'Informazione" è una pubblicazione prodotta da Aipa a cura di Pier Luigi Ridolfi, attuale membro del CNIPA (nuova denominazione dell'Aipa) nonché Presidente della commissione interministeriale per le tecnologie della comunicazione a favore delle categorie deboli e svantaggiate.

Come tuttavia si evince dalla Lettura di questo Libro, edito da Franco Angeli nel 2002, nonostante parecchi capitoli fossero stati scritti da disabili, sostanzialmente riflette quello che le istituzioni e le amministrazioni e onlus hanno fatto o si propongono di fare per favorire l'accessibilità delle opportunità offerte dalla società dell'Informazione ai disabili e alle categorie deboli e svantaggiate. potremmo dire un approccio dal lato server, di servizio.

Questa raccolta si pone in certo senso come l'altra faccia della medaglia, onde il nome proposto: qui si racconta cosa hanno fatto invece dei disabili per lo stesso scopo, dunque dal lato "client" o utente.

Donato Taddei

Accessibilità, Tecnologia Informatica e Pubblica Amministrazione

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Pubblicato il 09/01/2024 08:00