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Non Vedenti, Braille e Tecnologie di Stampa

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Il Braille nell'era Digitale: sfide e proposte per un Futuro Inclusivo

Aggiornato il 23/02/2024 08:00 
 

Duecento anni dopo la sua invenzione, il Braille ancora fatica a conquistare il suo posto nella società. Ancora considerato uno strumento specialistico, relegato ai margini della vita quotidiana, il Braille rappresenta una chiave di volta negata all'inclusione delle persone con disabilità visiva.

Nel 2007, in Italia, si avvertiva la necessità di un Software per Windows dedicato alla stampa in Braille. Le opzioni a pagamento disponibili all'epoca erano spesso costose e poco intuitive (Duxbury), mentre le poco più che interfacce straniere risultavano insoddisfacenti da utilizzare (Winbraille). Di conseguenza, persone, scuole e insegnanti erano costretti a dipendere da centri specializzati per la stampa in Braille, ciò che limitava la loro Autonomia e flessibilità.

La mia visione era chiara: la stampa in Braille doveva essere alla portata di tutti, simile alla stampa a Inchiostro. Per realizzare questo sogno, ho dovuto sfidare il sistema dominante che resisteva al cambiamento. Ero convinto che per progredire fosse necessario interrompere i legami con il passato, almeno in termini di tecnologie obsolete.

L'introduzione di Biblos nella scena italiana della stampa in Braille ha incontrato inizialmente una resistenza di Natura sia antropologica che sociologica. Da un lato, la paura del nuovo e l'attaccamento a modalità di stampa precedenti hanno ostacolato l'adozione di questa Tecnologia. Dall'altro, istituzioni che controllavano l'accesso al Braille hanno visto in Biblos una minaccia al loro potere.

Nonostante le resistenze, Biblos ha acquisito consenso grazie a diverse caratteristiche che lo rendono Accessibile e inclusivo. La gratuità del Software, l'interfaccia intuitiva e la compatibilità con sistemi Windows hanno contribuito alla sua diffusione. Questo dimostra come l'Innovazione tecnologica possa superare le barriere socio-culturali e migliorare la vita delle persone.

Il Braille è la chiave di accesso alla conoscenza, così come oggi lo sono anche le nuove tecnologie. Presto il Braille approderà su nuove interfacce e tecnologie. Questo rappresenterà un'ulteriore opportunità per promuovere l'inclusione e l'uguaglianza nella società. Ostacolare o inibire l'evoluzione tecnologica è futile. Piuttosto è necessario orientare, accompagnare e promuovere tali cambiamenti, anche se la portata completa potrebbe non essere immediatamente compresa.

Nel corso degli anni successivi, auspicavo un'adozione più ampia e rapida da parte del sistema dominante dell'approccio innovativo alla stampa in Braille che avevo sviluppato. Penso che la cieca opposizione al progresso tecnologico si riveli, nel tempo, un'azione vana: le nuove tecnologie avanzano inesorabilmente, lasciando indietro coloro che si ostinano a ostacolarle. È preferibile, invece, accompagnare e orientare il cambiamento e adattarsi alle nuove realtà, cogliendo le opportunità che esse offrono per migliorare la società.

La Scienza e la Tecnica sono i due pilastri su cui poggia il mercato della società moderna. Per noi, persone con disabilità visiva, la percezione di esclusione è costantemente presente, date le innumerevoli barriere fisiche, sensoriali e culturali che dobbiamo affrontare quotidianamente.

Il Braille rappresenta un sistema di Scrittura fondamentale per la comunità delle persone con disabilità visiva. In un contesto in cui esso è stato affiancato dalla Tecnologia Digitale, mi chiedo se il Braille sia un sistema veramente integrato o se le politiche di Assistenza necessitino di una profonda rivalutazione, allo scopo di incentivare e accelerare il processo di Riconoscimento del Braille e favorire la sua inclusione spontanea nella società.

Personalmente, ritengo che sia necessaria una profonda riflessione sullo stato attuale del Braille. È importante interrogarsi se nel corso del Novecento le istituzioni e le associazioni dedicate alla Tutela delle persone con disabilità visiva abbiano contribuito a far del Braille un sistema riconosciuto e normalizzato in tutta la società, o se, al contrario, l'abbiano inconsapevolmente relegato a uno strumento così specialistico da essere ignorato dal resto della collettività.

L'inclusione, di cui si parla spesso, sembra rimanere un concetto teorizzato ma non concretizzato. Personalmente, immagino il Braille come un sistema naturale che la società dovrebbe realizzare spontaneamente, senza considerare vincoli economici o individui che ne potrebbero beneficiare. Analogamente a un bicchiere d'acqua, un cartello stradale o un marciapiede, il Braille dovrebbe essere presente ovunque serva, spontaneamente Accessibile, allo scopo di favorire la convivenza alla pari di tutte le diversità.

Possedere un Braille Accessibile - sottolineo che non mi riferisco solo al Braille - implicherebbe che la società lo avrebbe finalmente normalizzato. Quando parlo di "normalizzare", intendo sia farlo diventare parte integrante della vita quotidiana sia trasformarlo in una norma Sociale implicita. Purtroppo, nonostante siano trascorsi duecento anni dalla sua invenzione, il Braille non ha ancora raggiunto tale normalità; e penso che parte della responsabilità ricada sui centri specializzati che hanno contribuito a farne un sistema ad alta specializzazione.

Il Braille continua a rappresentare un caposaldo nell'accessibilità alla cultura per le persone con disabilità visiva, sebbene la sua effettiva universalità rimanga oggetto di dibattito, soprattutto in relazione all'avvento e all'affermazione di tecnologie digitali ed elettroniche.

Le risorse e le opportunità connesse al Braille sono distribuite in maniera disomogenea, creando disparità nell'accesso ai contesti sociali e lavorativi. Tale disparità è causata dall'assenza del Braille e delle tecnologie assistive in tali contesti.

Il mio auspicio per il prossimo futuro è un superamento dell'approccio basato sull'assistenzialismo verso la disabilità. Invece, la vera e spontanea promozione del Braille verso il resto della società sarebbe ideale, al fine di diffondere i principi dell'accesso universale, incentivare la cultura dell'accessibilità e normalizzare la presenza del Braille in ogni ambito della vita quotidiana.

Affrontare le sfide sopracitate richiede l'implementazione di soluzioni innovative, laterali e una visione olistica. Solo così si potrà realizzare un sistema di accessibilità autenticamente universale per la piena convivenza di tutte le persone.

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