Il Vademecum universale per farsi amare da una persona Non vedente
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 11/06/2020 09:00Dopo dieci anni di Ricerca, un numero imprecisato di studiosi di Avola, una cittadina del Kansas (lo stato Americano patria della famosa scienziata Dorothy del Mago di Oz), ha pubblicato su The Lancet - la nota Rivista scientifica -, un interessante vademecum che spiega come interagire con una persona non vedente. Prima che The Lancet lo ritiri - pare che quella Rivista ritorni spesso sulle sue pubblicazioni -, è necessario condividerlo il più possibile e invitare i propri amici a farlo. Sembra che la massoneria mondiale dei ciechi si stia muovendo per cancellarlo da tutta la rete Internet.
Ecco qui di seguito dieci punti di imprescindibile rilevanza, per conoscere a fondo chi sono le persone non vedenti.
1. Se si incontra una persona con disabilità visiva, è consuetudine iniziare a dialogare con lei usando questa formula di cortesia: "Ciao! Mi riconosci?" Se non si esordisce in questo modo, la persona difficilmente riconoscerà l'interlocutore e avrà difficoltà a conversare. "Ciao" può essere sostituito da "Buongiorno" o "Buonasera", a seconda del grado di confidenza che si ha con la persona.
2. Le persone con disabilità visiva sono suscettibili, non amano che si rivolga loro la parola. Se si ritiene proprio necessario parlare con una persona non vedente, ci si rivolga sempre alla persona che l'accompagna. Nel caso che una persona con disabilità visiva sia da sola, si faccia il meno rumore possibile, al fine di non farsi notare. Quindi si chiamino le forze dell'ordine, perché la persona sicuramente è in serie difficoltà.
3. La persona non vedente è sempre la terza. Si parli di lei come se non fosse presente. Se tenta di interagire ci si rivolga al suo accompagnatore, al fine di farla zittire. Non ci si rivolga mai direttamente a lei! Potrebbe disorientarsi, non è abituata a dialogare direttamente con altre persone. La persona non vedente è abituata a dialogare solo con se stessa. Come scrisse Friedrich Nietzsche: «Uno è sempre troppo intorno a me», così pensa il non vedente. «Sempre uno per uno, finisce per fare due!». Io e me sono sempre troppo presi dal loro colloquio: come sopportarlo, se non ci fosse uno sconosciuto? Per il non vedente lo sconosciuto è sempre il terzo: il terzo è il sughero che impedisce al colloquio dei due di sprofondare nell'abisso.
Pertanto si sia consapevoli che agli occhi di una persona con disabilità visiva si è un sughero.
4. Se si ha l'onere momentaneo di accompagnare una persona con disabilità visiva, in presenza di scale si affronti l'impervia struttura con determinazione: per primo si faccia cenno ad altri eventuali presenti di liberare le scale, con ampi e manifesti gesti con la mano; poi si blocchi la persona non vedente dicendole ad alta Voce "Halt!"; infine si prenda l'avambraccio della persona non vedente e si cerchi di alzarla da terra, per ogni gradino, fino a raggiungere la fine della scala. Se la persona è restia a farsi alzare, si provi con la forza a caricarsela sulle spalle.
5. In genere i dettagli disturbano le persone non vedenti. Per esempio, quando si è in un supermercato ci si limiti a descrivere i prodotti in modo generico: salume, verdura, detersivo, crema, pane, carne, pesce. Se la persona non vedente chiedesse gli ingredienti di un prodotto, ci si limiti a informarla che il prodotto non ha ingredienti, o al massimo che sono scritti in piccolo. Per esempio, in un negozio di abbigliamento ci sono solo camicie, pantaloni, maglioni, giacche ecc.. Gli indumenti non hanno mai colori, disegni o motivi.
6. La Tecnologia di consumo che a volte le persone non vedenti hanno con sé - per esempio Smartphone, Tablet, Computer -, è un ornamento utile a farle apparire come le altre persone. In genere è utile assecondare questa loro velleità. Se sono intente a utilizzare un dispositivo Elettronico, è solo finzione a cui si può semplicemente rispondere con un complimento.
7. Dopo una meticolosa Ricerca sul campo, si è scoperto che le persone con disabilità visiva non hanno Sesso. Sono anche immuni al corteggiamento e alla seduzione, non amano allusioni o proposte a sfondo sessuale. La Ricerca per capire questa particolare mutazione genetica sta proseguendo. Alcuni ricercatori hanno avanzato l'ipotesi, ancora da confermare, che siano organismi superiori e spiritualmente incorruttibili creati da una razza extraterrestre tra il 12000 e il 10000 a.C..
Il ruolo assegnato loro in questa società è assimilabile a quello di padre o madre spirituale, di saggio che rivela, nel comportamento, nel giudicare e nell’operare, oculato discernimento, moderazione, equilibrio intellettuale e spirituale, e una conoscenza delle cose acquisita soprattutto con la riflessione e l’esperienza. [cit] Tutt'al più, se proprio necessario, li si può considerare "amici".
8. Le persone non vedenti hanno tutte doti canore, un irresistibile sorriso e uno sguardo onirico che indaga dentro l'anima delle altre persone. Sono note le voci eccelse di Ray Charles, Stevie Wonder e Andrea Bocelli. Parimenti a queste celebrità, tutti i non vedenti sanno cantare allo stesso modo: non esibiscono in pubblico queste doti solo per modestia. Si può comunque osservare il loro sorriso e, se si riesce a conquistare la loro fiducia, si può chiedere loro di cantare una canzone.
9. Le persone non vedenti sono interscambiabili, come i pupazzetti Playmobil (si menziona i pupazzetti Playmobil a titolo di esempio e non a scopo denigratorio). Seppure abbiano una fisionomia diversa, ciò che li caratterizza di più è l'assenza di vista. Alcuni non vedenti li si può incontrare per le strade. Girano col Bastone bianco, camminano speditamente perché non si accorgono che le altre persone vanno più adagio. Gli si può senz'altro dire di rallentare almeno fino a 5 km/h. Alcune persone ipovedenti - cioè con ridotta capacità visiva -, tendono a nascondere la loro disabilità, col precipuo scopo di camuffarsi col resto delle altre persone. Li si può notare solo al crepuscolo, quando si può osservarli andare a sbattere su oggetti o altre persone inanimate. Se si riesce a individuarli, è indispensabile afferrarli per un braccio e trascinarli verso un luogo sicuro, al fine di Salvare loro la vita. Non è necessario aggiungere parole, perché i buoni samaritani si riconoscono solo dal loro agire.
10. Le persone con disabilità visiva non sono ironiche. L'ironia è un sentimento a loro estraneo. Non amano scherzare, il sorriso è un radar naturale che consente loro di individuare l'esatta posizione degli astri, in particolar modo il sole e la luna. È preferibile non scherzare mai con loro, non capiscono lo scherzo, le battute, i doppi sensi. In genere, quando si è in dubbio se una persona abbia o meno una disabilità visiva, la si può Riconoscere solo raccontandole una barzelletta: se non ride è sicuramente cieca.