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Pensieri social di un “NoVax” e il Principio della “Rana bollita”

Aggiornato il 03/10/2021 18:00 
 

"Coronavirus, alle 18 l'Italia canta: "Affacciati alla finestra" è il flashmob musicale a distanza".

Il 13 marzo 2020 il Quotidiano Repubblica utilizzava questo titolo, mentre la gente si preparava per far sentire il proprio moto di speranza dalla finestra o dalla terrazza di casa. C'era chi si organizzava con uno strumento musicale, chi sul balcone portava le proprie casse acustiche, chi si esibiva cantando dalla finestra. L'Italia, appena svegliatasi sotto le bombe al covid, si riscopriva patriottica sotto il segno della musica. Nel frattempo il Governo si dedicava a sfornare DPCM con tanto di PDF editabili a supporto, per consentire alle persone di iniziare a restringere autonomamente la propria libertà di movimento. Mentre la gente cantava, i ministri e pletora a seguito sorridevano con benevolenza a queste manifestazioni di speranza, davanti alle telecamere. Dietro, invece, me li immagino a sogghignare, pensando a quella gente che si è adattata così facilmente a compilare e firmare un'autocertificazione che non ha alcun senso logico, se non quello di educare tutti ad obbedire, anche alle cose insensate. Era solo l'inizio di una follia collettiva, che esibiva attraverso le televisioni un cambio repentino di paradigma Sociale.

Come possiamo dimenticare l'inseguimento di un runner solitario su una spiaggia da parte di un elicottero della guardia di Finanza - si nota l'enormità dell'azione? -, con a bordo una giornalista che strepitava: "Ecco Barbara, Barbara! L'Uomo ha aumentato il passo e sta scappando, lo stiamo inseguendo! Si sta allontanando tra le case e lo stiamo inseguendo!"

Era il 14 aprile 2020 e la trasmissione era Pomeriggio 5 di Barbara d'Urso, ma l'elicottero era di una forza dello Stato Italiano, prestatasi a questo spettacolo indecoroso. Il reato di quella persona era quello di correre, fare attività Fisica da solo su una spiaggia deserta, e veniva inseguito come il peggiore dei criminali addirittura da un elicottero. Chissà se i responsabili di questa azione siano stati sanzionati, anche solo per aver sprecato risorse dello Stato.

I DPCM si susseguivano uno dopo l'altro, mentre la televisione snocciolava ogni giorno bollettini di morti e contagiati, ospitando veri o presunti virologi che dicevano tutto e il contrario di tutto. Il Governo di turno programmava altre restrizioni, altri legacci che avrebbero da là in poi ingabbiato il senso critico della gente, già imbambolata a guardare la luce blu della TV e i primi "virologi" diventati star che ivi venivano ospitati. Nel contempo c'erano altri medici, presumibilmente veri e impegnati davvero sul territorio, che cercavano e applicavano una cura - fortunati i loro pazienti -, mentre molta gente moriva a causa sì del virus, ma anche della medicina territoriale pressoché latitante, così come assenti erano le linee Guida ufficiali da parte del Ministero, emanate solo a fine 2020. Linee Guida che possiamo riassumere così: la montagna che partorisce il topolino. Il protocollo da seguire era ed è paracetamolo e "vigile attesa", un connubio dimostratosi scientificamente letale prima e dopo.

Eh già, vigile attesa. Se una persona ha fede in Dio, magari può attendere in fede che Dio intervenga, ma una attesa come può essere vigile? vigile in cosa? che tutta l'infezione passi, così come passavano le ginocchia sbucciate quando eravamo bambini, con un bacio della mamma e un sorriso?

Nel marzo 2020 le persone imparavano a compilare un'autocertificazione - certo, può sempre tornare utile, in questa società che sa che sei tu solo quando gli certifichi che sei tu -, in cui si scriveva di stare andando al supermercato, al Lavoro, a passeggiare (era vietato passeggiare!), dal medico o a trovare la nonna, nel frattempo sostituita dal lupo cattivo. E a me sembrava tutto così maledettamente illogico, dover Scrivere su un Foglio che stavo andando al supermercato, quando al vigile di turno che mi attendeva al varco avrei potuto dirglielo a Voce, semmai fosse stato sensato giustificare dove si stesse andando. Stavano facendo le prove generali di controllo totale delle masse? Da lì in poi l'Italia, mentre suonava e cantava dalle finestre, veniva pian piano intrappolata proprio dentro una grande enorme istituzione totale, come un grande enorme ospedale o un grande enorme carcere, oppure un grande enorme manicomio, che mi sembra più calzante.

Dopo un anno e mezzo da quelle prove di follia generale, che fine hanno fatto tutte le persone che cantavano e suonavano affacciate alla finestra? Sono ora felici o rassegnate di vivere in una società ipercontrollata, iperdivisa, iperanestetizzata? Si sono rese conto che l'autocertificazione si è evoluta, come un Software che evolve? Oppure si stanno chiedendo, ingenuamente, come mai l'autocertificazione non sia più necessaria? Santa ignoranza, perché ora è stata pubblicata la versione 2.0 di tale certificato: il green pass. Ad oggi quasi il 70% degli italiani ha installato l'antivirus, ha avuto il certificato di accesso - che esibisce orgogliosamente attraverso i Social network, permettendo ai furbi di organizzare truffe, creandone copia da vendere agli sprovveduti dell'altra fazione - e si sente protetto, anche perché lo dice lo stesso Governo. È davvero così? Dal lato sanitario non proprio, l'illusione di sicurezza è solo stata inoculata dal punto di Vista psicologico.

Il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta dice che "Il green pass è geniale perché aumenta il costo psichico e monetario a carico degli opportunisti contrari al vaccino", e neanche si vergogna. D'altronde si sapeva già che il lasciapassare era solo una restrizione per indurre la gente a farsi vaccinare, naturalmente firmando il consenso informato e sotto propria responsabilità. Se non fosse vero sarebbe comico.

L'Italia è indiscutibilmente eccellente a creare nuovi stigmi sociali, perché chi ha il green pass, uno stigma doubleface, cioè da portare sia che tu ce l'abbia sia che non ce l'abbia, per ogni stagione quindi, si sente autorizzato a infettare e a infettarsi, naturalmente in maniera inconsapevole o ignorante, anche se la Legge non ammette ignoranza, può entrare al Lavoro, a parte i disoccupati (dal 15 ottobre l'obbligo viene esteso a tutti i lavoratori, pubblici e privati), e come regola tacita si sente autorizzato a discriminare e insultare chi non ne è munito. Che dire: è tornato il fascismo, in versione 2.0.

Non so come dirlo a queste persone... vediamo se funziona un altro po' di ironia. Ora queste persone compiacenti sono state sollevate dal peso di autocertificare la propria uscita di casa, per quanto fosse aberrante autocertificare quando si usciva di casa, visto che ora l'ente che le autorizza e le certifica è un altro: lo Stato. Grazie a questa facilitazione è un organo terzo a dover fornire il certificato, e le persone si sentono finalmente libere. Libere di essere sempre più controllate, sempre più certificate, sempre più autorizzate. Fine propaganda del controllo delle masse, non c'è molto altro da dire: Joseph Goebbels ne andrebbe orgoglioso.

Chissà cosa accadrà quando l'ente certificatore chiederà a queste persone di Installare una evoluzione del certificato, la nuova versione 3.0, sempre più facile da utilizzare, sempre più mefitica da accettare. Alcuni pensano che sia un problema di empatia, forse empatia assopita penso io, oppure è il classico principio della rana bollita.

Immaginate un pentolone pieno d'acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l'acqua si riscalda pian piano. Presto l'acqua diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole. La temperatura sale. Adesso l'acqua è calda, un pò più di quanto la rana non apprezzi. La rana si scalda un pò tuttavia non si spaventa. Adesso l'acqua è davvero troppo calda, e la rana la trova molto sgradevole. Ma si è indebolita, e non ha la forza di reagire. La rana non ha la forza di reagire, dunque sopporta. Sopporta e non fa nulla per salvarsi. La temperatura sale ancora, e la rana, semplicemente, finisce morta bollita. Ma se l'acqua fosse stata già bollente, la rana non ci si sarebbe mai immersa, avrebbe dato un forte colpo di zampa per salvarsi.

Il principio della rana bollita, utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky, fa riferimento alla Società, ai Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori, dell'etica, ne accettano di fatto la deriva. Questo principio può essere usato anche per il comportamento delle Persone inerti, immobili, remissive, rinunciatarie, noncuranti, che si deresponsabilizzano di fronte alle scelte.

Questo Percorso che ha imboccato la società mi induce a ipotizzare che quando il superlasciapassare limiterà ancora di più la libertà di scelta delle persone, forse queste comincieranno a rendersi conto che sono vissute dentro una grande illusione, come un fuoco fatuo tipico dei videogiochi fantasy (si traduce di fantasia), che le ha indotte a smarrirsi dentro un pentolone di bugie.

Oggi la società sui vaccini è divisa in due. Anche se ipotizzo che ci sia una terza parte che dice di non saper cosa fare, ci sono sostanzialmente due gruppi: il primo, più corposo, che ha fatto il vaccino; il secondo, meno consistente, che non lo ha fatto. In questi due gruppi ci sono dei sottogruppi, più o meno posizionati a destra o a sinistra, come in un ipotetico arco parlamentare. Nel primo gruppo ci sono persone che, dopo aver fatto il vaccino hanno avuto gravi o lievi reazioni avverse, e non lo farebbero più, spostandosi nel secondo gruppo. Nel secondo gruppo ci sono indecisi che, pur non volendo fare il vaccino, sono indotti a cambiare idea da un contagio diretto o indiretto che gli ha causato danni, oppure costretti dalle leggi a fare il vaccino per non perdere il Lavoro. I partecipanti del primo gruppo ascolta notizie a Sostegno della propria tesi, così come i partecipanti del secondo gruppo. Questo serve a rinforzare la propria opinione, che comunque si traduce in un atteggiamento a lungo termine deleterio. Lascio stare se le fonti di Informazione date in pasto al primo e al secondo gruppo siano affidabili, punto solo l'attenzione sul fatto che le persone dei due gruppi stanno dentro una bolla, la loro zona di confort, da cui non riescono o vogliono uscire, se non con uno shock abbastanza importante.

Anche io sto dentro una bolla, anche se ogni tanto vado a vedere cosa si dice nell'altra bolla. Tutti sono dentro la propria bolla, anche tu che stai leggendo. Purtroppo mi rendo conto di essere fortemente condizionato dai fatti che accadono, dalle evidenze, dal pensiero logico che incontro, leggo, vivo. In una bolla ci si può stare consapevolmente o inconsapevolmente, e non è questione di Cultura. Anche perché la Cultura non insegna a vivere. Da una parte e dall'altra ci sono persone di Cultura, che sostengono le proprie tesi/opinioni secondo le euristiche di ragionamento che riescono a utilizzare, più o meno larghe, più o tanto rigide. Il mondo è complesso, è immerso in una profonda complessità in cui noi tutti, animali e vegetali, siamo immersi. La Cultura è un modo di semplificare la complessità del mondo, per allontanarsi da esso e "usarlo" nel bene e nel male ai propri fini. Mi sto allontanando dall'argomento centrale, ci ritorno subito. Dico solo che la Cultura ha allontanato l'essere Umano dalla natura, cioè dalla complessità del mondo. Almeno una certa Cultura, quella pregna di scientismo che ha indotto l'Uomo a mettere da parte la propria spiritualità.

Osservo gli appartenenti a queste bolle. Comprendo meglio le persone appartenenti alla bolla più vicina al mio pensiero, anche se alcuni comportamenti mi sembrano a me alieni, anche esagerati, illogici o addirittura insensati. Mi chiedo: le persone dell'altra bolla come vedono gli appartenenti dell'altro gruppo? cosa pensano? Ma non mi serve conoscere il pensiero espresso per convenienza, quello opportunistico dire conforme alla narrativa Sociale più accettata. Vorrei proprio conoscere il vero pensiero delle persone, quello che si riesce a sfiorare solo quando si parla intimamente a tu per tu. So che i fanatici ci sono da entrambe le parti, e ritengo che quello zoccolo duro delle due bolle sia difficilmente recuperabile, per via che gli appartenenti a quello zoccolo duro hanno semplificato troppo la questione, allontanandosi dalla sua complessità. Fanatismo non è solo aggressività o Violenza, ma è anche rassegnata accettazione, anche se corredata da moderazione o pacatezza, il che sarebbe un ulteriore comportamento da analizzare, a livello psicologico e sociologico. Vorrei proprio capire cosa pensano gli altri, visto che siamo divisi, di me e di tutti gli altri che seguono una certa linea di pensiero. Perché essere considerati stupidi, ciechi, sordi o sciocchi, non è convincente, non mi convince, è troppo stupido e sciocco come metro di giudizio. Perché ogni volta che qualche sconosciuto o sconosciuta mi dice che sono stupido a credere a "quelle panzane", secondo la mia formazione mi chiedo: come è stato indotto a pensarlo? Non è un suo pensiero/giudizio indotto dal mio comportamento, io ormai sono identificato e giudicato in base a uno stigma, e io di stigmi ne so e ne vivo già altri, per cui riesco anche a identificarli. Lo stigma del novax, etichetta talmente labile quanto il pensiero di chi me l'attribuisce è troppo scomoda, troppo superficiale. Vorrei proprio sapere quale Percorso di vita e di pensiero abbiano avuto le persone per utilizzare euristiche talmente forti che le hanno indotte a semplificare in modo così rapido la complessità in cui siamo immersi, quando invece ci sono migliaia di situazioni da collegare e intrecciare per potersi formare un quadro leggermente verosimile di quanto realmente sta succedendo.

Ci sarebbero altre cose da dire, altre parole da utilizzare, altri paragrafi da Scrivere per tracciare altri puntini, o collegare i puntini che non ho ancora collegato. Lascio ai più empatici l'onere di farlo, e a tutti gli altri faccio un enorme in bocca al lupo, che ne abbiamo tutti bisogno. La soluzione è scegliere con consapevolezza, sempre.