Cane guida, un amico prezioso
Luca Gelmini Aggiornato il 08/10/2010 00:00BRESCIA. Il cane è il miglior amico dell'Uomo, recita un vecchio adagio. Per i soci dell'Unione italiana ciechi e degli ipovedenti, spesso diventa anche una Guida e un «compagno di vita». Nell'ambito della «Quinta giornata nazionale del Cane Guida per ciechi», tenutasi il 7 ottobre, il Presidente della sezione di Brescia dell'Unione, Sandra Inverardi e Mariuccia Rubagotti, Componente della commissione nazionale cani Guida, hanno fatto il punto sulla situazione bresciana. «Il cane per noi è la Vista, rappresenta libertà e Autonomia - esordisce Sandra Inverardi - esso è anche un supporto morale che fa sentire il non vedente maggiormente integrato nella società». La giornata è stata istituita nel 2006 per sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dei non vedenti e delle loro guide per far comprendere quanto questi animali siano indispensabili per compiere anche le azioni p
iù semplici nella vita di tutti i giorni.
La Legge che permette ai cani Guida di seguire i loro padroni sui mezzi e negli esercizi pubblici risale al 1974, ma in molte occasioni essa non veniva rispettata e l'accesso a bar, ristoranti e servizi, era precluso all'Animale. Le cose sono cambiate a partire dal 2006, con una modifica alla Legge e l'introduzione di una sanzione amministrativa da 500 a 2.500 euro a chi impedisca l'accesso alle strutture ai cani e ai padroni che accompagnano.
Nonostante ciò, ci sono ancora delle circostanze dove l'Animale non viene del tutto accettato: «Sapendo di questa Legge, che obbliga ad accettare l'Animale, spesso si percepisce il malcontento nei confronti del cane - spiega Inverardi - siamo non vedenti, non siamo scemi e ci accorgiamo dell'insofferenza della gente». Fortunatamente questi comportamenti d'intolleranza accadono sempre meno spesso e la situazione a Brescia è buona, come conferma Mariuccia Rubagotti che ricorda il periodo passato a Roma: «Soprattutto con i taxisti far salire l'Animale a bordo era un problema e spesso si doveva pregare il conducente per essere accettati, fino a dover impugnare la Legge per poter effettuare la corsa». Fortunatamente oggi la situazione è cambiata e Iverardi coglie l'occasione per ringraziare e salutare i conducenti dei mezzi pubblici di Brescia che, dice, «sono veramente gentili e disponibili» e aggiunge che anche da parte dei non vedenti deve esserci del buonsenso: «Noi
abbiamo il Diritto di essere accettati, ma dobbiamo anche garantire che il cane sia pulito e curato».
Nonostante i passi avanti delle istituzioni e la buona volontà dei cittadini, le difficoltà sono innumerevoli e anche dal punto di Vista della mobilità cittadina c'è ancora molto Lavoro da fare: «È il non pensare ai problemi dei non vedenti che crea spesso la barriera architettonica - spiega Inverardi - i cantieri volanti vanno messi in sicurezza, molte volte i marciapiedi sono bloccati e le macchine parcheggiate in divieto di sosta non si contano, oggi non c'è una barriera, ma domani potrei trovarla». Sono casi come questo che rivelano l'enorme importanza dei cani Guida che possono evitare gli ostacoli e infondono sicurezza nei loro padroni.
Purtroppo ottenere un Animale addestrato non è semplice, sia per il costo, intorno ai 12mila euro, sia per il tempo ed il personale necessario all'Addestramento. Attualmente sono solo una trentina (sui circa 900 in tutta Italia) i non vedenti bresciani che dispongono di un Cane Guida, quasi tutti provenienti dalla Scuola dei Lions di Limbiate.
Questi animali non necessitano di cure particolari, ma devono sempre rispettare l'Addestramento ricevuto e soprattutto non devono essere disturbati.