Accessibilità e usabilità di un sistema hardware e software
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 26/04/2022 08:00Ogni volta che in un mio Software aggiungo una funzionalità che costringe l'utente a dare più di tre click per poterla utilizzare, mi chiedo se non sia possibile semplificarla per rendere più facile l'accesso. L'argomento che voglio affrontare oggi riguarda l'accessibilità dei prodotti informatici, ma anche l'ergonomia dei prodotti fisici e l'usabilità in generale degli ausili Hardware e Software.
Non so come nel tempo mi sia sempre più avvicinato allo sviluppo di soluzioni Software usabili. Per darmi una spiegazione, forse perché a fare i conti con la complessità e con l'inaccessibilità del mondo in cui vivo, a un certo punto della mia vita sono stato spinto dalle necessità a farci i conti.
Penso che lo strumento di Scrittura più Usabile in assoluto sia un bastoncino, declinato nella Storia in una penna. C'è un limite all'accessibilità che non può essere ulteriormente semplificato: la Materia di base. Una penna, per quanto estremamente Usabile sia, è necessario che abbia un costruttore che la produca, o qualcuno che agli albori ne abbia sviluppato l'idea. Anche per poter Scrivere con un bastoncino è indispensabile che si abbia almeno il materiale di base per poterlo fare. Il limite per l'utente che non riesce a costruire una penna da sé o a non avere un bastoncino è quello ed è invalicabile.
Detto ciò, vi ho portato nello spartiacque che differenzia l'accessibilità dall'usabilità. La linea di confine tra accessibilità e usabilità è proprio nella disponibilità del prodotto da utilizzare, o meglio nella disponibilità di un prodotto di farsi utilizzare. Se accessibilità risponde alla domanda "cosa?", per l'usabilità la domanda è "come?".
Mi sovviene il ricordo di una discussione che ebbi alla fine degli anni novanta in un news group dedicato a Linux. Si parlava di accesso a Linux. La persona mi ribatteva che per poter avere degli strumenti efficienti di Lettura in Linux era necessario che l'utente con disabilità visiva fosse il primo a impegnarsi a produrli. Non c'è stato modo di far capire a quella persona che per rendere soddisfacente l'uso di un prodotto è assolutamente necessario che quel prodotto almeno possa essere utilizzato, un minimo di accesso lo deve consentire. Linux allora non aveva alcuno strumento di accessibilità che consentisse a una persona cieca di utilizzarlo.
Senza un Punteruolo e un Foglio di carta anche il Braille sarebbe stato inaccessibile. Quando nel 1820 Louis Braille ideò per la prima volta il sistema, potette farlo perché gli elementi fisici da ricombinare in una nuova idea nella sua epoca erano già disponibili. Il Braille per le persone cieche è come la Scrittura per le persone vedenti. Abbiamo dei glifi aventi una struttura, abbiamo un codice avente un significato, abbiamo gli strumenti per scriverlo, abbiamo un Metodo per impararlo. L'accessibilità di questo sistema si è avuta quando tutti questi elementi si sono uniti e hanno edificato un nuovo paradigma di Lettura e Scrittura per le persone cieche. Tavoletta e Punteruolo - gli strumenti di Scrittura paragonabili a una penna - sono stati per secoli il modo più Usabile per Scrivere in Braille, e forse lo sono ancora oggi.
Accessibilità quindi significa avere una struttura disponibile da utilizzare. Usabilità invece significa avere un sistema robusto ed efficace che permetta all'utente di utilizzare qualcosa nel modo più soddisfacente e gratificante. La soddisfazione si ha quando un sistema è talmente Usabile che non pone barriere nel suo utilizzo; gratificante quando permette all'utente di raggiungere un obiettivo nel modo più facile possibile. Attenzione, non sto dicendo che un sistema debba ridurre la propria complessità a favore dell'usabilità, usabilità che tra l'altro giova a tutti; semplicità e facilità sono due concetti diversi. Un sistema può essere allo stesso tempo complesso e Usabile, ma nella realtà giornaliera di persone con disabilità ci troviamo molte volte di fronte a sistemi semplici e non usabili, perciò frustranti.
Ci sono sistemi complessi e facili da utilizzare, mentre ne esistono altri semplici e disarmanti per la loro poca usabilità.
Qualche mese fa ho comprato un simpatico lettore vocalizzato di file multimediali. È un oggetto grazioso e abbastanza Usabile. L'accessibilità del prodotto naturalmente è totale, per il normale utilizzo che può farne l'utente. Avendolo in mano e utilizzandolo giornalmente, per deformazione professionale ho involontariamente fatto un'analisi degli aspetti migliorabili del prodotto, giusto per renderlo ipoteticamente più Usabile. Non voglio parlare del prodotto, anche perché ciò che ho rilevato non ho ritenuto utile comunicarlo ad altri, questo è solo un piccolo esempio per far capire meglio il valore dell'usabilità. Il dispositivo ha tutti i tasti a Rilievo, ben spaziati e ben evidenti, alcuni anche di forma diversa. Tutti i tasti però sono contrassegnati da un piccolo tassellino, evidenza che ho ritenuto controproducente. Ciò ha reso vano il valore dell'usabilità di avere un tassellino che identifica un tasto e la sua posizione, anche in riferimento ad altri tasti. La percezione tattile è importante per localizzare immediatamente la posizione degli elementi di un prodotto. Si pensi a una lavatrice con Schermo touch: siamo in presenza del concetto più basso di accessibilità; e semmai lo Schermo avesse un lettore vocale, saremmo di fronte a un dispositivo sufficientemente accessibile con un grado di usabilità alquanto basso. Se noi avessimo tutti i tasti della Tastiera di un Computer contrassegnati, come siamo abituati a sentire i tassellini sotto il tasto "F", "J" e "5", sarebbe come avere nessun tasto contrassegnato. Se tutti i tasti del lettore sono contrassegnati, è come se nessun tasto lo fosse. Il lettore può essere utilizzato anche con una sola mano. Ci sono due tasti dedicati al volume, distanti l'uno dall'altro. Per alzare o abbassare il volume, il pollice deve compiere un movimento da sinistra a destra e viceversa. Inoltre la mente deve tradurre i concetti di alto con destra e basso con sinistra. Per l'ergonomia del dispositivo, sarebbe stato più utile avere il volume su due tasti contigui in verticale (già esistenti), per consentire al pollice di alzare e abbassare il volume senza compiere alcun movimento e alla mente di mantenere i concettidi alto e basso.
L'ergonomia "è la Scienza che si occupa dell'interazione tra gli elementi di un sistema (umani e d'altro tipo) e la funzione per cui vengono progettati (nonché la teoria, i principi, i dati e i metodi che vengono applicati nella progettazione), allo scopo di migliorare la soddisfazione dell'utente e l'insieme delle prestazioni del sistema. In pratica è quella Scienza che si occupa dello Studio dell'interazione tra individui e tecnologie. [da Wikipedia]"
A settembre del 2000 il mio amico Donato Taddei inviava una proposta di Legge sull'accessibilità scritta di suo "pugno" a tutti i parlamentari allora in carica. Tra le altre cose scriveva:
"I sistemi informatici, i servizi telematici, i supporti contenenti informazioni digitalizzate di interesse Sociale devono essere accessibili a tutti i cittadini, tenendo conto che essi possono possedere macchine diverse, per dimensioni, capacità, velocità, architettura, sistema operativo, interfaccia utente, dispositivi di interazione col sistema e con l'Informazione e la sua fruizione, come periferiche alternative."
La sua proposta di Legge fu accolta e riformulata da alcuni parlamentari e divenne finalmente Legge il 9 gennaio del 2004, nella famosa e citata Legge "Stanca" (dal proponente Ministro Lucio Stanca). La Legge dell'ordinamento Italiano del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004), recava «Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Anche Wikipedia ignora i retroscena di questa Legge e chi fu davvero il promotore che quattro anni prima scriveva del Diritto di accesso per le persone con disabilità, tempestando con una proposta di Legge le caselle di posta Elettronica di tutti i parlamentari della Repubblica italiana.
Il consorzio internazionale W3 cura sin dagli anni novanta delle linee Guida per l'accessibilità del Web. Nell'introduzione viene scritto:
"L'accessibilità riguarda una grande varietà di disabilità, tra cui quelle visive, uditive, fisiche, vocali, cognitive, di Linguaggio, di apprendimento e neurologiche. Sebbene queste linee Guida prendano in considerazione molti problemi, non sono in grado di soddisfare i bisogni delle persone con tutti i tipi, gradi e combinazioni di disabilità. Queste linee Guida rendono anche i contenuti Web più utilizzabili da persone anziane con cambiamenti delle abilità dovute all'invecchiamento e spesso migliorano in generale l'usabilità per tutti gli utenti."
https://www.w3.org/Translations/WCAG21-it/
Anche nella Pagina di questo Documento Tecnico non posso fare a meno di notare una quasi contraddizione tra i principi enunciati e la struttura della Pagina che li espone. Se la struttura può senz'altro ritenersi accessibile, per ciò che riguarda l'usabilità ritengo che sia molto carente. Così come i tasselli tattili per le tastiere, le intestazioni della Pagina (elementi di una Pagina Web) sono utili quando utilizzate con parsimonia. Nella Pagina del W3C sono presenti ben 278 volte su circa 163 mila caratteri. La Pagina secondo i miei principi è poco Usabile, rendendosi di difficile navigazione, almeno per una persona che ne fruisce i contenuti con un lettore di Schermo. Questo può dare un'idea di quanto difficile sia l'argomento usabilità anche tra gli addetti ai lavori.
L'usabilità è diventata la mia bandiera. International Standardizing Organization (ISO) dà la seguente definizione: “l’usabilità è il grado in cui un prodotto può essere usato da determinati utenti per raggiungere determinati obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in un dato contesto d’uso”. Ritengo che la soddisfazione dell'utente sia uno tra i più importanti indicatori di valutazione dei miei Software. Ciò che voglio trasmettere è il concetto che l'usabilità non riguarda solo la disposizione degli elementi di una interfaccia utente, ma riguarda l'insieme del sistema che l'utente utilizza, compresa l'interazione con esso, la comprensione del testo e dell'interfaccia, la soddisfazione che se ne trae, la facilità a utilizzarlo e riutilizzarlo nel tempo, la facilità ad apprenderlo, la gratificazione al raggiungimento degli obiettivi per cui viene utilizzato. Certamente nei miei Software non posso sostituirmi alle decisioni dell'utente, un minimo di quella che oggi si chiama User experience (UX) l'utente è indispensabile che ce l'abbia o l'acquisisca. D'altronde anche per Scrivere a penna o andare in bicicletta è indispensabile che la persona abbia la necessaria esperienza di base per farlo. Mi sforzo di avvicinare il Software quanto più possibile all'utente. Ho contatti con insegnanti e studenti e a volte vengo a conoscenza di situazioni scolastiche paradossali, in cui lo Studente con disabilità visiva, prima di poter Studiare, è costretto a imparare lo strumento con cui Studiare. È un bel paradosso, è uno stress, è al di là della mia concezione della disponibilità che uno Studente dovrebbe avere. Gli elettrodomestici si imparano giusto il minimo per poterli fare andare, non è necessario apprendere informazioni superflue sulla loro composizione. Non è concepibile dedicare tutto il proprio tempo per apprendere uno strumento, quando la necessità impone che il proprio tempo debba essere dedicato allo Studio di una Materia. È improponibile che, per poter Stampare un Documento in Braille, un Insegnante debba diventare un tipografo Braille, a meno che non voglia diventarlo. Allo stesso modo è frustrante quando una persona con disabilità visiva deve utilizzare un Software ed è costretta a barcamenarsi nell'installazione e nella difficile configurazione di altri componenti accessori, a causa della scarsa comunicazione tra tecnologie assistive e loro produttori. Tutto ciò riguarda l'usabilità di un prodotto, sia esso un Software, un Hardware o un tubetto di dentifricio. Quando una persona non riesce a utilizzare o non utilizzare con soddisfazione un Software, molte volte il problema non sta nella persona, ma nel Software.
Non so se questo articolo sia stato Usabile da Leggere. L'usabilità riguarda anche un testo, le parole in esso utilizzate, le ridondanze, lo Stile, la facilità di Lettura. Esistono anche alcuni indicatori che valutano la leggibilità di un testo, ma questo è un altro argomento, sebbene faccia parte dei concetti generali di usabilità. Non posso osservare direttamente le reazioni della persona che ora mi sta leggendo, così come a volte mi piace fare con alcuni utenti che utilizzano i miei Software, anche per capire dal loro utilizzo e dalle loro domande il loro grado di soddisfazione. Sicuramente posso migliorare, aggiungendo, rimuovendo, cambiando posizione a un Paragrafo o a un pulsante, perché usabilità riguarda anche le convenzioni del momento, cioè l'esperienza utente pregressa appresa durante l'utilizzo delle tecnologie. Se rinomino il pulsante "Ok" in "Bene", l'utente si troverà a disagio, fosse solo un disagio di pochi millesimi di secondo. L'usabilità è anche una evoluzione continua del prodotto, non allo scopo di raggiungere una perfezione che non potrà mai essere raggiunta, ma per restare sempre vicini all'utente, che rimane sempre il fine ultimo per cui un Software viene sviluppato.