Buon Natale
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 22/12/2023 08:30Questo l'ho scritto a dicembre 2021 e mi sembra il miglior augurio che io anche oggi possa fare a tutti. Le riflessioni e i ragionamenti di quel periodo sono validi e utili anche a Natale 2023.
“A Natale son tutti più buoni. È il prima e il dopo che mi preoccupa”, scrive Schulz, il famoso fumettista conosciuto in tutto il mondo per aver creato i Peanuts. Eh già, piuttosto che esibirla a Natale, la bontà bisognerebbe metterla in pratica nel resto dell'anno.
A Natale del 2007 scrivevo e testavo le prime funzionalità di stampa Braille di Biblos. Come dice un altro aforisma, stavolta anonimo: “La vita è troppo breve per fingere che mi stiano tutti simpatici”. Forse è questa la filosofia di vita che ha contraddistinto tutta la mia carriera Informatica, inclusi i diciassette anni che ho dedicato allo sviluppo di Biblos. Perché mai avrei dovuto fare il carino ed elogiare il deserto che allora vedevo attorno a me?
Non si possono razionalizzare questi pensieri mentre si è concentrati a realizzare un Software. Il Natale per me è stato sempre un giorno da dedicare allo sviluppo di Biblos. Qualcuno penserà che Biblos lo sviluppo anche gli altri giorni. Certo, è vero, ma il Natale è sempre un giorno magico, in cui le mie energie si concentrano di più su ciò che intendo realizzare, attingendo idee da una sorta di scatola magica capace di mescolare tutti gli elementi in mio possesso e crearne uno del tutto nuovo. Così, Natale dopo Natale, anno dopo anno, Biblos è cresciuto e ha raggiunto la Dimensione con cui oggi si presenta.
A dire il vero, su Biblos in questi anni ho scritto praticamente tutto, dal messaggio di marketing, al manuale, al messaggio tecnico. Ora non sento più il bisogno di dimostrare altro per lo strumento che ho realizzato. Dovrei ulteriormente fare marketing? Per vendere la solidarietà che ogni giorno dell'anno distribuisco attraverso Biblos? Però non bisogna fraintendermi, col mio prodotto non sono “arrivato”, non sono giunto a un traguardo da cui possa bearrmi beotamente del risultato. Solo uno stupido pensa di essere arrivato da qualche parte, quando ancora magari si trova in viaggio o addirittura non ha cominciato neanche a camminare. In un'esistenza creativa si corre, sempre. Non si parte e non si arriva mai da nessuna parte. In un celeberrimo film Forrest Gump dice: “Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino alla fine della città, e una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell'Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutto l'Alabama, e non so perché continuai ad andare. Corsi fino all'oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre; quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare... insomma, la facevo!”
Un Software per quanto ottimo sia, non è mai il centro di una Tecnologia, ma occupa solo un pezzetto di Storia, a volte significativo altre insignificante. Biblos è conosciuto, almeno adesso, come Word processor per la stampa in Braille e la stampa di grafici tattili, oltre che per il resto. Anche gli strumenti Braille mutano nel tempo, non restano mai uguali, o meglio a dominare la scena Braille mondiale non sono sempre gli stessi strumenti. Anche le stampanti Braille oggi sono leggermente in declino, perché siamo in un momento di transizione tra diverse tecnologie. Non che ci sia una netta interruzione tra una Tecnologia e l'altra; c'è appunto un periodo di transizione o di preparazione che porta da una Tecnologia all'altra.
Bisogna saper Leggere cosa succede nella società in cui si vive, interpretare la realtà come si stia evolvendo, per quanto complessa sia. Ipotizzo per il futuro vari scenari, ma non sono un veggente che possa prevedere come il Braille si mostrerà nel prossimo futuro. Forse ci saranno nuovi supporti, forse ci sarà una nuova modalità per fruire dei contenuti multimediali. La cosa che so è che nessuna realtà rimane statica ad aspettare gli eventi, ma è sempre in movimento, come Forrest Gump. Posso senz'altro Scrivere di fantascienza, e magari in futuro vantarmi di aver indovinato quella giusta che si manifesterà. Di certo so che Biblos è apparso in un momento di necessità, quindi ha colmato un'esigenza reale che tutti sentivano. Oggi l'esigenza si sta spostando verso altre tecnologie; il Braille continua ad essere presente, ma sta cambiando Pelle.
Mesdames et messieurs, anche la mia età avanza. C'è chi dice che la creatività di un essere Umano si esprima al meglio nei suoi primi ventotto anni di vita. C'è chi estende l'età creativa di un individuo fino ai cinquanta. Forse la creatività è un tratto della personalità o dell'identità di un individuo. Qualcosa di intimamente collegato e correlato a tutto il resto che costituisce la sfera globale di una persona. La vita mi dice che per essere creativi bisogna allenarsi molto presto. La Scuola non insegna ad essere creativi, ma ad avere più strumenti per esprimere la propria creatività. Se non lo sei già, la Scuola non ti insegnerà ad essere creativo, ma diventerai solo uno dei tanti manovali dell'Informatica, per rimanere in questo ambito. Non so se la creatività sia una caratteristica innata, so per certo che bisogna saperla coltivare. Se potessi rinascere, vorrei poter cominciare a coltivare la mia creatività ancora prima, per esempio cinque anni prima, a partire dai sette anni di età. Mi sono trovato adolescente in un periodo fortunato per l'Informatica, gli anni ottanta,anche se avrei voluto nascere quindici anni prima per non perdermi proprio il fermento degli anni settanta in cui l'elettronica e l'Informatica si sono felicemente sposati. Quando si fanno delle scelte non si sa se saranno quelle giuste o quelle sbagliate. Penso che l'importante sia scegliere, sempre. Gli insegnanti dovrebbero per prima cosa Insegnare ai bambini una cosa: saper scegliere. La scelta è un modo di saper valutare la realtà, per poter prendere una decisione.
Qualche giorno fa leggevo un articolo dove è stato brevettato un dispositivo di cui avevo parlato qualche anno fa con un amico informatico. A volte per realizzare qualcosa bisogna trovarsi nella giusta congiunzione astrale e terrestre capace di far accadere una magia. Scritto con altre parole, bisogna trovarsi nel luogo e nel tempo giusti. Perché, nonostante la caparbietà e la bravura di una persona, deve essere una magia a consentire a un'idea di manifestarsi, o di continuare a farlo. In altri luoghi e in altri tempi avrei ottenuto più visibilità, anche se non mi lamento di quella che ho ricevuto, considerando luogo e tempo in cui ho vissuto. Anzi, in vista di una imminente quarta rivoluzione industriale, forse il valore di ciò che oggi ho è di gran lunga superiore a quanto avrei potuto avere se fossi nato in un luogo pulsante di tecnologie; Tecnologia che oggi ha perso il valore di essere al servizio del benessere e della crescita spirituale dell'umanità, ma si è ridotta ad essere funzionale agli interessi di pochi stolti che si credono potenti. Avessi dovuto vivere del mio Biblos, dopo tutti gli attacchi scoordinati che ho subito in questi anni, sciocchi e insensati, oltre che controproducenti per chi me li ha scagliati, probabilmente avrei mandato tutti e tutto a quel paese e mi sarei dedicato ad altro. La creatività non si limita a una sola materia, ma contamina tutto quanto con cui viene a contatto. Gli atteggiamenti di sfida sono quelli che osservo con molta tristezza, chiedendomi molte volte perché le persone si pongano in questi termini, come se due individui dovessero per forza partecipare a una gara in cui vince chi ne sa di più, o chi è più forte, o chi piscia più lontano. Ho superato quegli atteggiamenti verso i vent'anni, li ho stupidamente avuti anche io. All'interno di un gioco c'è davvero chi si possa sentire vincitore? Forse sono troppo sensibile alle situazioni e alle condizioni che ho già vissuto e che ritrovo a volte in chi incontro nella mia strada, a Pelle o da lontano.
Nonostante tutto sono ancora qui, insieme al mio Biblos, il mio gioco creativo, ora sì sollevato dal compito di dover dimostrare ancora qualcosa a qualcuno, mentre osservo con rammarico chi ancora oggi illudendosi tenta di porsi nei miei confronti in atteggiamento di sfida, come se potesse interessarmi ora gareggiare con qualcuno per avere un ruolo o un titolo da esibire, pronto a lasciare il posto a qualcuno più giovane che in futuro sia capace di innovare e cavalcare il Braille così come ho fatto io in questi anni. Correndo si va sempre avanti, anche se si corre sulla stessa strada essa non è mai la stessa. Tra un po' di anni, forse in un'altra vita, quando avrò fatto altre mille esperienze creative, come Forrest Gump potrò anche io dire: “Dopo aver corso per tutti gli Stati Uniti] Sono un po' stanchino. Credo che tornerò a casa ora.”
Buon Natale
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