In 60 anni di vita associativa mai un tale dissenso
Carlo Carletti Aggiornato il 02/09/2022 08:00In oltre 60 anni di vita associativa, di contrastanti posizioni associative ne ho viste davvero tante, ma mai era accaduto che un Presidente Nazionale dell'Unione, per quanto contestato, avesse mai raggiunto un dissenso superiore al 30% da parte del Consiglio Nazionale. Solo Barbuto è riuscito a conquistare circa il 49% del dissenso. Per conseguire l'obiettivo, si è scelto anche una squadra di fedelissimi da far eleggere, senza alcuna opposizione dal Congresso.
Se ora, molti di quei fedelissimi, non sono più tali, si vorrebbe far credere, che sono dei voltagabbana complottisti, contrari per puro disfattismo ad un Presidente Nazionale, che coerentemente con quanto sosteneva quando stava all'opposizione,ha accuratamente evitato il cumulo delle cariche agli altri, tenendosele per se, e sacrificandosi anche nella riscossione della indennità di carica, che voleva fortemente abolita per tutti i dirigenti, quando era all'opposizione. Si dice che coloro che non cambiano idea sono dei cretini. Si può senza timore di essere smentiti affermare che il Presidente dell'Unione non è un cretino. Tutte le sue convinzioni sul rinnovamento dell'Unione, sono state puntualmente disattese o modificate con il conseguimento della Presidenza Nazionale.
Probabilmente, certo di poter contare su tutta la schiera dei fedelissimi, ha ritenuto di poter fare anche quel grande colpo, non riuscito ai predecessori, di essere eletto al Parlamento.
Barbuto, forse affascinato dai rosari di Salvini, che con grande altruismo voleva aiutare un cieco, in rappresentanza di tutti gli altri,ha ottenuto la candidatura, non come Mario Barbuto, ma come Presidente dell'Unione, quindi di tutti i ciechi. Davvero un bel colpo di genio e di Immagine per Salvini, oltretutto, la cecità desta sempre sentimenti di vario genere. Offrirla al popolo con accanto l'Immagine del rosario di Salvini, potrebbe far conseguire alla Lega, un positivo risultato, anche in una città,non particolarmente affine alla stessa Lega.
La candidatura già programmata da tempo è stata soltanto anticipata dagli eventi politici. Di fatto l'Unione è stata utilizzata come un taxi per raggiungere l'obiettivo. Salvini in tutti i suoi comizi, comunica di aver candidato il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana ciechi, pertanto in Senato siederà lo sconosciuto Mario Barbuto, il cui nome la Lega nemmeno accosta alla presidenza dell'Unione. Appare del tutto evidente che se Barbuto si fosse dimesso, la sua candidatura sarebbe saltata, non sarebbe stata di alcuna utilità per la Lega. Ciò gli ha impedito di coinvolgere il Consiglio Nazionale. Per dirla tutta si è fatto gli affari suoi, e il Consiglio avrebbe soltanto potuto dissociarsi dalla candidatura del Presidente, cosa che non ha fatto.
La vice Presidente nazionale, che come sarebbe stato suo dovere, non ha nemmeno effettuato alcun tentativo per giungere ad un Documento unitario. Non ha nemmeno proposto la nomina di un ristretto numero di entrambe le posizioni, tanta era la certezza di poter vincere. Al termine del consiglio nazionale, evidentemente delusa dal risultato,si è limitata ad affermare che non ha vinto nessuno. Tutto il suo limite e la sua inadeguatezza sta nel fatto, che non ha compreso e riconosciuto che chi è stata davvero perdente è stata l'Unione. Coloro che come lei, non l'hanno compreso, avranno per amico un Senatore, ma non sapranno dare alcun valido contributo per ricostruire l'Immagine dell'Unione alla quale persone con disabilità visiva di ogni credo politico possano, come avvenuto nei cento anni precedenti, riconoscersi ed operare con spirito unitario, nell'esclusivo interesse delle persone che ogni giorno perdono il bene della Vista.