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Mario Barbuto deve rassegnare le dimissioni da Presidente dell'Unione Italiana Ciechi

Aggiornato il 12/08/2022 18:00 
 

Mario Barbuto ha tutti i Diritti di accettare la candidatura del partito politico che più gli piace. Quelle sono sue scelte personali. Invece, il Presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve rassegnare le dimissioni o essere sfiduciato dal Consiglio, per aver strumentalizzato il suo ruolo istituzionale per questioni prettamente personali.

"L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti esplica la propria opera con apartiticità e aconfessionalità, ispirandosi ai principi della Democrazia e della Costituzione della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità."

Avendo scelto di candidarsi, il Presidente Mario Barbuto si mette a disposizione della Lega di Salvini e, in quanto Presidente e rappresentante dei ciechi italiani, ha associato UICI a un partito politico. L'UICI così non è più un'Associazione apartitica, ma schierata in una posizione politica ben precisa. Il Presidente con la sua scelta di Natura prettamente personale rende l'Unione Ciechi un'Associazione associata a un partito, ledendo l'apartiticità stabilita nello Statuto.

Nella trasmissione dell'11 agosto andata in Onda nel canale radiofonico istituzionale UICI (Slash Radio), il Presidente dà una giustificazione risibile alla sua scelta, citando le scelte di un Presidente del passato e di altri personaggi della vita associativa. Le scelte di altri personaggi minori non hanno il peso che ha un Presidente nazionale, pertanto non hanno incasellato UICI in un partito; le scelte del medesimo tenore di altri Presidenti nazionali sono errori del passato che si sperava non si ripresentassero più, mentre oggi si ripetono con più virulenza perché amplificati dal web e dai Social network. È indegno che un Presidente continui a commettere errori e a trascinare l'Unione Ciechi in questioni prettamente personali, giustificandosi col fatto che altri prima di lui hanno provato a fare la stessa cosa. La lettera aperta inviata sempre l'11 agosto a tutti i soci e gli organi tramite il canale istituzionale dei comunicati via eMail, è ugualmente risibile, oltre che patetica, e irricevibile come la trasmissione suddetta.

Il Presidente comunica inoltre di autosospendere il proprio mandato istituzionale fino ad avvenute elezioni del 25 settembre, trasferendo i suoi poteri al vicepresidente e alla Direzione nazionale. Tralasciando lo status della vicepresidente nazionale nei confronti del Presidente nazionale (è la sua compagna), si fa presente che lo Statuto non prevede che il Presidente nazionale autosospenda il proprio mandato perché si impegna a titolo privato in altre questioni, tra l'altro questioni in palese conflitto di interesse col proprio ruolo istituzionale (Salvini leader della Lega giammai avrebbe candidato il signor Mario Barbuto, perché persona che non gode di alcuna popolarità. Infatti, come Matteo Salvini dice alla stampa, candida il Presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, cioè il rappresentante di tutti i ciechi italiani). Il Presidente non può inventare regole che non esistono! La possibilità che un Presidente autosospenda il proprio mandato nello Statuto e nel Regolamento non è prevista; una regola non si può inventare di sana pianta a propria convenienza.

Infine, il Presidente ha utilizzato e sta utilizzando i canali istituzionali per comunicare ai soci e agli organi di tutta l'Unione Ciechi proprie scelte personali. Questo è un uso personale dei canali istituzionali per sue questioni private, questioni che tra l'altro sono in conflitto con le regole dell'Unione Ciechi. Non promuove direttamente la sua elezione, ma indirettamente ha fatto proprio questo. L'unica comunicazione trasmissibile da parte di Mario Barbuto ai soci attraverso i canali istituzionali, è quella delle proprie dimissioni da Presidente, oppure della propria rinuncia alla candidatura politica, quantunque miserabile sia già la figura pubblica che questo Presidente ha inflitto a tutta l'Unione ciechi e a cascata agli organi associativi e ai ciechi italiani, già additati nei Social network come leghisti.

Per tutto quanto menzionato, in qualità di socio di Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, chiedo al Presidente nazionale di UICI di rassegnare le dimissioni, così da essere libero di proseguire il proprio impegno politico con la Formazione da lui scelta. Nell'eventualità che il Presidente non accogliesse la mia proposta, proposta tra l'altro identica a quella di un mare di persone cieche che attraverso i Social network e le eMail stanno manifestando il proprio dissenso (vedere per esempio la Pagina Facebook denominata UICI Presidenza nazionale), si chiede al Consiglio nazionale di presentare nei tempi istituzionali opportuni una mozione di sfiducia nei confronti di questo Presidente, al fine di ritornare il prima possibile a eleggere un Presidente nazionale in rispetto dello Statuto e dello spirito del nostro sodalizio.


Come socio mi appello a tutti voi Consiglieri nazionali: abbiate un moto di dignità! Scuotetevi di dosso il torpore complice di cui siete preda! Oggi l'Associazione ha toccato il fondo e voi siete gli ingranaggi che ne sono causa! Cos'altro ancora dovete farci subire?