Siamo diversamente-abili? allora dimostriamolo
Renzo Coletti Aggiornato il 11/01/2022 08:00Oggi la libertà è una favola per semplici: una libertà richiede la possibilità di scegliere, di lottare, di pensare liberamente, di essere nel senso biologico e spirituale.
Parlare di libero arbitrio , dopo le nuove indicazioni della neuroscienza, è difficile e richiederebbe un grande impegno, ma si può semplificare dicendo che da quando si nasce a quando si muore, la possibilità di scelta è praticamente nulla.
Bisogna risalire alle origini della Storia e della filosofia, per comprendere che esiste una sola realtà, ovvero siamo tutti parte di una stessa energia cosmica, che non si può cancellare con delle leggi, delle imposizioni , delle minacce. Insomma siamo una specie che può essere annientata se costretta a vivere senza la sua Forma esistenziale naturale.
Noi figli di un Dio minore, siamo esseri usciti dal binario della normalità, ovvero dalle convenzioni, ma siamo parte della complessità che ci caratterizza come specie.
Abbiamo scelto la strada di adeguarci ad una società basata sulla competizione e sulla differenza di classe, abbiamo rinunciato ad essere noi stessi a partire dalle antiche tradizioni e dogmi, abbiamo abbandonato la realtà del Linguaggio, ci siamo persi nella neuro-linguistica, abbiamo disimparato a distinguere ed avere senso critico. Figli del pensiero unico, ora ci rendiamo conto di essere in una gabbia da cui è necessario uscire, ma non abbiamo il coraggio e la volontà di essere noi stessi.
Siamo una Associazione che è nata dal bisogno di ottenere beneficenze e ci siamo trasformati in una specie di servizio che affermiamo essere libero di incidere nella realtà, ma di fatto siamo schiavi del sistema al quale non osiamo opporci perché di fatto trasformati da Uomini in numeri. Se ci opponiamo rischiamo di chiudere i battenti, se ci lasciamo trasportare rischiamo di diventare carne da macello.
C’era una volta un movimento che cercava dignità, spazi culturali, pensieri liberi, libertà di Associazione, libertà di lotta, libertà di classe, ma dove abbiamo tradito le nostre stesse aspettative?
Caro Presidente, ci manca una Guida, una figura carismatica, una scelta chiara e senza fronzoli o luoghi comuni. Abbiamo un compito da svolgere, ovvero essere il centro del mirino su cui attrarre il dissenso da questa realtà ormai che ci conduce alla fine della Storia.
Siamo diversamente abili? allora dimostriamolo.