Cieco totale, ma non per l'Asp
Onorio Abruzzo Aggiornato il 08/06/2011 00:00PALERMO. Non vedente dal 2009, impossibilitato ad esprimere il proprio voto ai referendum perché ancora in attesa del certificato che attesti la sua disabilità alla Vista. Questa l'assurda Storia di Renato Di Marco, 53 anni, residente in via Messina Marine, cieco a causa della lesione del nervo ottico: attende di avere riconosciuta la cecità totale, unico requisito per accedere al seggio con un accompagnatore. Dopo un via vai tra visite specialistiche in varie strutture sanitarie con la speranza di poter ritrovare la Vista, gli è stato più volte detto che a causa della gravità della lesione non c'era più niente da fare. Rassegnatosi alla grave disabilità, arrivata come un fulmine nella vita non serena di un Uomo che nel suo passato aveva già superato venti anni di dialisi, un trapianto al rene e uno al fegato, Renato cerca di superare anche questa volta i forti ostacoli della vita. Ultima tappa per avere riconosciuta la sua invalidità, una visita oculistica circa un anno fa presso l'Asp di via La Loggia dove, come per «miracolo», gli viene diagnosticata una cecità parziale e una capacità visiva pari a due ventesimi. Ma Renato vede tutto buio, anzi non vede proprio nulla, e non si spiega il perché di una diagnosi rilasciata dall'Asp che debba definirlo un ipovedente, cioè uno che attraverso l'uso di lenti o ausili ottici specializzati potrebbe quanto meno vedere una luce e nei casi migliori anche Leggere il Giornale.
Nulla di tutto ciò appartiene a Renato, costretto con l'aiuto della sorella a fare ricorso all'Asp. «Senza quel certificato - sottolinea Renato Di Marco - non posso esprimere la mia opinione ai prossimi referendum. Andrò a votare accompagnato da mia sorella perché non mi possono togliere il Diritto - conclude - spero mi facciano segnare quel sì a cui credo, e mi auguro di vincere il ricorso contro chi, in una visita molto affrettata, ha forse pensato che io fossi un falso Invalido con l'unico scopo di rubare la Pensione».