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Retina e raggi Uv anche la vista vuole la sua parte

Aggiornato il 18/05/2011 00:00 
 

Gli ultravioletti non provocano soltanto congiuntiviti o cheratosi, ma possono danneggiare le fibre nervose. Per questo è importante difendersi, soprattutto d'estate e anche in città. Più a rischio i bambini e anche gli anziani che sono i più esposti alla degenerazione maculare

Se ne parla soltanto d'estate ma gli occhi andrebbero protetti sempre e in qualunque stagione. Al mare e in montagna, e ancor di più in città, dove viviamo gran parte dell'anno. L'esposizione agli ultravioletti, infatti, può danneggiare la retina che, così come il cervello, è costituita da cellule e fibre nervose. Molti oculisti consigliano addirittura - oltre agli occhiali - un cappellino con la falda, per evitare anche i riverberi.

Particolare cautela andrebbe riservata ai bambini anche perché - ricorda Luca Buzzonetti, responsabile dell'unità di Oculistica dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - la sovraesposizione estiva comporta una percentuale quasi otto volte superiore rispetto alla soglia che si considera limite per l'induzione della Cataratta e di reazioni infiammatorie a livello della Cornea. «Forse è irrealistico consigliare gli occhiali a tutti i bambini - ammette - sarebbe comunque saggio evitare esposizioni continue e prolungate, e proteggere gli occhi con un cappellino specialmente in presenza di superfici riflettenti, come acqua, sabbia o neve. È infatti in queste condizioni che la soglia critica viene superata. Attenzione agli occhi chiari, molto più sensibili perché minore è il pigmento dell'iride che assorbe naturalmente i raggi solari. Proteggere i bambini è importante anche per il futuro: alcune radiazioni possono determinare uno stress ossidativo che, in futuro, può causare danni anche funzionali».

È per questo che, se gli occhiali sono consigliati a tutti coloro che guidano o svolgono attività all'aperto, per gli anziani sono d'obbligo. «La degenerazione maculare senile è in aumento ed è legata all'età ma anche all'esposizione non protetta al sole - precisa Emilio Balestrazzi, responsabile dell'unità complessa di Oftalmologia al Policlinico universitario Gemelli di Roma - sopra i 50-60 anni bisogna sempre indossare gli occhiali, a maggior ragione se ci sono fattori di rischio aggiuntivi, come le drusen, o corpi colloidi, formazioni degenerative della parte esterna della retina. Esistono, inoltre, lenti finalizzate a queste patologie, con colorazioni particolari, in genere giallo o arancio, che non tolgono capacità visiva ai pazienti. Questi consigli valgono sempre, ma ancor di più d'estate».

Stare molto tempo all'aria aperta, comunque, può danneggiare gli occhi se la protezione non è efficiente. «Gli ultravioletti possono provocare formazioni benigne come lo pterigio - continua Balestrazzi - che dà molto fastidio, fa lacrimare l'Occhio, è molto rosso perché ricco di vasi sanguigni, e può essere rimosso solo chirurgicamente con tecniche che impediscono recidive. Ma possono anche causare cherato-congiuntiviti e cheratosi attiniche, vere e proprie lesioni precancerose. Proteggersi con occhiali da sole, garantiti dagli ottici e selettivi per i raggi ultravioletti, è indispensabile. E vale anche per gli operati di Cataratta cui è stato impiantato il cristallino Artificiale poiché questo non ha la stessa capacità di assorbimento di quello naturale e ciò può aumentare il rischio di sviluppare una degenerazione maculare senile».