Quando bisogna operarsi di cataratta?
Antonella Sparvoli Aggiornato il 20/01/2011 00:00MILANO - Curare la Cataratta non solo migliora la Vista e la qualità di vita, ma aiuta anche a ridurre il numero di incidenti automobilistici. Lo segnala una Ricerca condotta in Australia, presentata al Convegno congiunto di American Academy of Ophthalmology (Aao) e Middle East-Africa Council of Ophthalmology. Gli esperti hanno studiato quasi 28mila persone con problemi di Cataratta, monitorando il tasso di incidenti d’auto un anno prima e un anno dopo l’intervento (almeno a un Occhio): la frequenza degli incidenti è diminuita del 12,6 per cento dopo l’Operazione.
Come cambia la Vista con la Cataratta?
«L'insorgere della Cataratta, ovvero l’opacizzazione del cristallino, compromette la qualità della visione - spiega Giovanni Calabria, professore ordinario di Oftalmogia all'Università di Genova -. In particolare, si ha un annebbiamento con riduzione della acutezza visiva per lontano, mentre la Vista per vicino rimane spesso buona più a lungo. Inoltre, spesso nelle fasi iniziali della malattia si ha tendenza alla Miopia».
Come si può rimediare?
«Con l'intervento chirurgico, che consiste nella sostituzione del cristallino naturale con uno Artificiale e permette di riacquistare una buona Vista per lontano, eliminando "la nebbia". Talvolta operando di Cataratta si possono correggere anche difetti preesistenti, quali Miopia o l'ipermetropia».
Ma come si capisce quando è il momento giusto per operarsi?
«L'intervento deve essere programmato quando il problema è invalidante, tenendo conto delle attività e delle esigenze di ogni singolo paziente. Ad esempio, in un soggetto Anziano l'opacità del cristallino nelle fasi iniziali può comportare solo una lieve Miopia, correggibile con lenti. Questa condizione non incide sulla qualità della vita della persona, che potrà svolgere agevolmente le sue mansioni, Leggere, passeggiare e guardare la televisione usando un paio occhiali. Diversa la disabilità per un individuo giovane e attivo che deve lavorare, magari restando a lungo davanti a un video terminale, e guidare anche di notte. In tal caso l'intervento va programmato più precocemente».
Quali sono i rischi legati all’Operazione?
«Malgrado il grande miglioramento delle tecniche si tratta di un intervento a bulbo oculare aperto, eseguito su strutture delicatissime. Oggi la Tecnica più diffusa è la cosiddetta facoemulsificazione: una piccola sonda ad ultrasuoni frammenta il cristallino opaco, consentendone la rimozione attraverso un'incisione di pochi millimetri. La stessa incisione serve poi per inserire il cristallino nuovo. L'Operazione è svolta in anestesia locale e dura circa 20 minuti. Dopo l'intervento la visione si riacquista, in modo progressivo, fin dalla prima giornata, raggiungendo la stabilità dopo circa una settimana. Per 1-2 mesi dopo l’Operazione vanno seguite con scrupolo le indicazioni di igiene e Terapia prescritte dal chirurgo. L'Occhio operato di Cataratta risulta più esposto negli anni alle alterazioni della retina (soprattutto alla degenerazione maculare), per cui all'aperto sarà sempre utile proteggerlo con lenti colorate in tutte le gradazioni dal giallo ambra al bruno.