Mary Shelley - Frankenstein - (17) Capitolo Quarto - 3/3 (Audiolibro)
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 11/07/2021 10:00Ero tutto un tremito; non potevo sopportare di pensare, e tanto meno di alludere, agli avvenimenti della notte precedente. Camminai a passo rapido, ed arrivammo presto alla mia pensione. Allora riflettei, e l'idea che la creatura che avevo lasciato nella mia camera potesse essere ancora là, viva, a passeggiare, mi fece fremere. Temevo di vedere quel mostro, ma temevo ancor più che potesse vederlo Enrico. Dopo averlo pregato quindi di aspettare qualche minuto in fondo alle scale, mi precipitai verso la mia stanza. Prima che me ne rendessi conto, avevo già la mano sulla maniglia della porta. Allora mi arrestai, e un freddo brivido mi corse per le ossa.
Aprii l'uscio violentemente, come fanno i bambini quando si immaginano che uno spettro li attenda dall'altra parte; ma nulla apparve. Entrai con passo incerto: l'appartamento era vuoto, e neppure nella mia stanza da letto v'era traccia dell'ospite orribile. Stentavo a credere che mi fosse toccata una così grande fortuna, ma quando fui ben sicuro che il mio nemico era davvero fuggito, giunsi le mani per la gioia e corsi abbasso da Clerval.