Mary Shelley - Frankenstein - (13) Capitolo Terzo - 2/3 (Audiolibro)
Giuseppe Di Grande Aggiornato il 13/06/2021 10:00La mia attenzione si fissava sugli oggetti che più ripugnano la delicatezza dei sentimenti umani. Vidi come la bella forma dell'uomo degenera e si dissolve, vidi la corruzione della morte prender posto su guance già fiorenti di vita, vidi come il verme rode le meraviglie dell'occhio e del cervello. Indugiai ad esaminare ed analizzare tutte le minime relazioni di causa ed effetto, quali vengono esemplificate nel passaggio da vita a morte e da morte a vita, fino a che dal buio in cui brancolavo balenò su di me una luce improvvisa: una luce così vivida e meravigliosa eppure così semplice che, pur colto da vertigini per le sconfinate prospettive che mi apriva, fui sorpreso come, fra tanti uomini di genio che avevan dedicato le loro ricerche alla stessa scienza, proprio a me fosse riservato di scoprire un segreto così stupefacente.
Non sto rievocando la visione di un pazzo, badate. Ciò che affermo è vero, come è vero il sole. Poteva trattarsi di un miracolo; ma le tappe della scoperta erano chiare ed evidenti. Dopo giorni e notti di lavoro e fatica incredibili, riuscii a scoprire le cause della generazione e della vita; anzi, c'è di più, fui in grado di infondere vita alla materia inanimata.